Archivissima 2025
Successo per l’evento finale con le classi 3F e 3M
Studenti ancora una volta protagonisti per l’edizione 2025 di Archivissima, festival italiano dedicato alla promozione dei patrimoni conservati negli archivi storici. Una vera e propria festa che lo scorso 6 giugno ha visto aprirsi le porte di tutti gli archivi d’Italia con l’obiettivo di far conoscere e promuovere la ricchezza del patrimonio archivistico. L’evento ha visto due partner ormai consolidati, il Liceo Scientifico “B. Rosetti” di San Benedetto del Tronto e l’Archivio storico Comunale di San Benedetto del Tronto, la cui prestigiosa sede di Palazzo Picentini ha ospitato le diverse fasi dell’evento finale.
Sulla scena gli studenti delle classi 3F e 3M e uno studente della classe 2M, guidati in tutti i momenti del percorso, che si è snodato lungo vari mesi, dal dott. Giuseppe Merlini, responsabile dell’Archivio Storico Comunale e dalla professoressa Genoveffa Simone, tutor PCTO per le due classi nonché docente funzione strumentale per il PCTO del Rosetti.
L’appuntamento conclusivo ha visto la presenza di un folto pubblico tra cui la Dirigente Scolastica del Liceo Rosetti, Elisa Vita, che ha sottolineato il grande e appassionato lavoro che ha caratterizzato studenti e docenti. Tre i momenti che si sono susseguiti: la lettura e la recitazione, dalle finestre del palazzo Piacentini, da parte degli studenti del 3M delle novelle marinaresche scritte dal giornalista e novelliere Giuseppe Spina, raccolte e pubblicate dal responsabile dell'archivio, dottor Giuseppe Merlini; la presentazione nella sala della Poesia del manoscritto delle novelle realizzato dagli studenti della classe 3F; la chiusura musicale con l’esecuzione, da parte di alcuni alunni di “Nuttate de lune” e di brani di Vivaldi.
Un progetto articolato che ha preso avvio a novembre con la visita agli archivi di Stato di Perugia e Spoleto, come raccontano i ragazzi della 3F. “Accompagnati dai docenti Simone e Petrocchi e dal dott. Merlini, abbiamo visitato gli archivi; guidati da una restauratrice esperta, abbiamo anche partecipato a un laboratorio di legatoria e restauro. Grazie alla disponibilità di Cinzia Rutili, Direttrice dell’archivio, e alla dedizione e competenza della restauratrice Dr. Annarita Formoso abbiamo anche avuto l’opportunità di lavorare all’interno del laboratorio di legatoria e restauro. Questa esperienza ci ha permesso di scoprire da vicino un ricco patrimonio documentario risalente al X secolo, tra cui meravigliosi codici miniati, statuti e antiche pergamene e di conoscere i materiali utilizzati, le tecniche di rilegatura e le tecniche di restauro. Da questa esperienza è nato un progetto, ossia la creazione di un libro interamente decorato e scritto a mano nel quale riportiamo quattro novelle, ambiente nel territorio sambenedettese, scritte dal novelliere e giornalista Giuseppe Spina; nel libro abbiamo riprodotto gli elementi decorativi presenti nei codici miniati e negli statuti. Per approfondire le tecniche artistiche, ci siamo affidati a Suor Bernadette, del convento delle benedettine di Offida che ci ha insegnato a realizzare la tempera all’uovo, usata negli antichi documenti e nelle icone. Per prepararla, si mescola un’emulsione di tuorlo d’uovo e vino bianco (facoltativamente si può aggiungere olio o essenza di lavanda), a cui vengono poi aggiunti i pigmenti colorati. Questo progetto in cui ci siamo cimentati durante l’anno scolastico è stato fondamentale per la creazione di un gruppo classe molto unito, nel quale è stato possibile lavorare in serenità”.
Dal canto suo la professoressa Simone ha sottolineato la “grande passione e dedizione con cui i ragazzi hanno lavorato sia in fase preparatoria, sia nella progettazione e nell’organizzazione dell’evento conclusivo, portando avanti la presentazione e la documentazione fotografica e video. Ognuno quindi ha trovato la propria collocazione all’interno del percorso, il che rappresenta uno degli scopi dei PCTO. Inoltre la presenza degli studenti a Palazzo Piacentini ha voluto sottolineare il legame tra la scuola e il territorio, tra i giovani e la loro storia”.
Scritto dalla prof.ssa Elena Cardola