Servigliano: testimone delle nostre tragedie
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- Pubblicato LunedĂŹ, 23 Gennaio 2023 15:29
- Scritto da prof.ssa Elena Cardola
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Per la Giornata della memoria al Rosetti la voce di Giuliana Vannini
Un percorso articolato e profondo quello che il Liceo Rosetti ha proposto ai propri studenti delle classi quinte per riflettere sulla Giornata della memoria. Il progetto, declinato dal Dipartimento di Filosofia e Storia, è iniziato a novembre con la formazione e lo studio delle realtĂ concentrazionarie nelle Marche, grazie al contributo dello storico Costantino Di Sante, la successiva visita al campo di Servigliano ed infine lâincontro con Paolo Giunta La Spada, direttore scientifico della Casa della Memoria di Servigliano e la testimonianza di Giuliana Vannini.
Lâappuntamento con la testimone, svoltosi nellâaula magna dellâistituto lo scorso 19 gennaio, alla presenza della Dirigente Scolastica Stefania Marini, è stato un momento di partecipazione attiva dei ragazzi che hanno condiviso il dolore e la difficoltĂ nel mettere a nudo le sofferenze, subite dallâetĂ di quattro anni e sottaciute fino al momento della visita al campo di Servigliano avvenuta nel 2019. Infatti Grete Schattner, mamma di Giuliana, unâebrea di lingua tedesca prossima alla laurea in medicina ma costretta ad interrompere gli studi e non potersi sposare con il suo amato Uberto per colpa delle âleggi razzisteâ del 1938, sarĂ deportata da Servigliano, dove rimase per sette mesi, per poi essere trasferita a Fossoli ed infine âgasataâ a Birkenau. Giuliana allâepoca è una bambina di soli quattro anni che non riesce a comprendere la perdita della mamma, ma sente il peso dellâappartenenza ad una âfamiglia colpevoleâ di qualcosa che non sa spiegare. Tutto intorno a sĂŠ ha un alone di mistero, anche lâatteggiamento dei nonni che, sebbene amorevoli con lei, non le perdonano le sue origini. Un dramma personale e familiare che è stato ricostruito dal professor Giunta La Spada nel suo libro Servigliano â Auschwitz. La storia di Giuliana Vannini.
La signora Vannini âha ripercorso il proprio vissuto, condividendo con gli studenti le remore e lâamore civico grazie al quale è riuscita a superare la reticenza, mutuata dalla sofferenza nel far riemergere la propria vicenda familiare, e il conseguente senso di vergogna e dâimpotenzaâ ha commentato la professoressa Lidia Bartolomei, docente coordinatrice del Dipartimento, che ha sottolineato anche la grande commozione e la vicinanza a questa ânonnaâ di 84 anni da parte degli studenti e le moltissime le domande per gli approfondimenti. âAvere la possibilitĂ di poter udire direttamente una testimonianza toccante e riuscire a comprendere il senso della commemorazione del ricordo è la conferma del valore della memoria e della consapevolezza che senza conoscenza storica non câè libertĂ â.
Ma il progetto non si è chiuso con lâincontro: le classi quinte del Liceo concluderanno il percorso compiuto con una restituzione rivolta a tutti gli studenti dellâIstituto, mediante lâallestimento di una mostra, arricchita da video, brochure, letture e attivitĂ interattive per diffondere lâesperienza e trasmettere i valori del ricordo.