GLI AMICI DEL MARTEDI’
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- Pubblicato Mercoledì, 16 Giugno 2021 11:15
- Scritto da prof.ssa Adelia Micozzi
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Ogni martedì, da quando è stata definita la dozzina che concorreva al Premio Strega, era il 30 marzo, ci siamo riuniti per discutere e confrontarci. Ormai da sette anni partecipiamo al Premio Strega Giovani: quest'anno di particolare è accaduto che per l'emergenza sanitaria non abbiamo potuto vederci in presenza: questa necessità si è trasformata in opportunità, incontrarci a distanza ogni martedì è stato facile, anzi un piacere, un appuntamento atteso e mantenuto.
Dieci studenti fra i diciassette e i diciotto anni che da marzo hanno letto i romanzi candidati al Premio Strega, non appartenenti alla stessa classe quarta, ma ognuno portatore di un proprio percorso scolastico e culturale, accomunati dall’interesse per la lettura.
Dalle loro letture e dal loro confronto sono emerse queste preferenze: Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (4 voti), Edith Bruck, Il pane perduto (3 voti), Donatelle Di Pietrantonio (1 voto), Emanuele Trevi (Due vite (1 voto); Teresa Ciabatti, Sembrava Bellezza (1 voto).
Sabato sera 12 giugno, alla Palazzina Azzurra, la giuria ha partecipato alla presentazione della cinquina del Premio Strega e ha posto domande ai quattro scrittori presenti (mancava Edith Bruck), catturando l’attenzione del pubblico e raccogliendo il plauso degli autori per le domande, intelligenti e circoscritte.
Do la parola a loro, in rappresentanza di tutti gli studenti lettori, ricchi di umanità, curiosi e affamati di conoscenza, preziosi per il futuro del mondo: Flavia Autiero, Marco Bevilacqua, Claudia Bollettini, Marco D’Astice, Anastasha Gvero, Alice Mazzocchi, Francesca Olivieri, Elisa Spaccasassi, Dafne Valerii, Sara Vitolo.
Flavia. Far parte della Giuria del Premio Strega Giovani è stata una bellissima ed estremamente formativa esperienza. Ho avuto infatti l'occasione di sperimentare generi che non ero solita leggere prima, allargando così il mio panorama in campo letterario. La parte più bella di tutto il percorso però è stato il confronto settimanale con la professoressa Micozzi e i compagni sulle letture svolte. È stato infatti molto interessante scambiare pareri e consigli con loro e creare una vera e propria discussione riguardo a ciò che pensavamo dei vari libri.
Claudia. Non mi è mai piaciuto particolarmente leggere, lo facevo solamente quando mi veniva assegnato come compito. Solo da due anni scarsi leggo per mia volontà e più assiduamente. Ma perché ho iniziato a leggere? Ho iniziato a leggere come alternativa all’utilizzo di smartphone o computer. Leggere permette di sentire mille voci nel silenzio più totale, permette di estraniarsi e di migliorarsi. L’idea di prender parte alla giuria del Premio Strega un po’ mi preoccupava, ma penso che alla fine il pensiero di dover leggere 11 libri in pochissimi mesi spaventi chiunque. Dunque per me è stata una sfida che sono stata felice di accogliere
Anastasha. Come diceva Umberto Eco: “chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino ha ucciso Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’Infinito... perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Per questo ho sempre trovato un grande conforto nella lettura e mi è sempre piaciuto immergermi in vite che non sono la mia.
In primo liceo il primo progetto extrascolastico a cui ho partecipato è stato il Club dei Lettori. E’ stata un’esperienza che mi ha dato molto. Quando leggi un libro molte volte le tue emozioni e le tue opinioni non è facile condividerle, a meno che non trovi qualcuno che abbia letto il tuo stesso libro e abbia la voglia di confrontarsi con te. Mi intrigava l’idea di essere parte di un gruppo di persone che condividesse con me la mia stessa passione e in cui si condividevano idee, opinioni e le emozioni che un libro suscitava. E’ stata un’esperienza bellissima. Partecipando alla Giuria ho avuto la possibilità di leggere libri di autori moderni. Ogni volta che volevo leggere qualcosa puntavo sempre su un classico o su un autore che sapevo fosse noto. Invece il Premio Strega mi ha dato la possibilità di scoprire scrittori italiani contemporanei di cui prima ignoravo l’esistenza
Dafne. Di sicuro il viaggio è iniziato con l’amore per la lettura. Lo stesso motivo che ha portato diversi di noi a far parte del club dei lettori e poi, in tempi di covid, a riunirci una volta a settimana per scambiarci idee, punti di vista, apprezzare e criticare le letture fatte.
Mi sono ritrovata a leggere le emozioni, l’immaginazione traslata su carta di personaggi del nostro paese molto interessanti. Ho letto storie vere come quella di Rocco e Pia, immaginato una giovane Sarabanda della casa delle madri salire sui tetti alla ricerca di un gatto, sono stata trasportata dai versi in prosa di Bajani.
Casa. Abbiamo trovato sempre questa parola nei libri letti e penso che descriva perfettamente l’esperienza del lettore… ci trovavamo a casa e casa era anche un’ora del martedì pomeriggio in cui potevamo portare il nostro mondo interiore a persone che non conoscevamo bene, però potevano capirci, essere d’accordo o meno con le nostre visioni, senza doversi vergognare, superando la timidezza ed ogni barriera.
I mesi sembrano essere volati come stanno facendo questi anni ma se c’è una cosa che non vola, almeno per ora, sono i ricordi e far parte della giuria del premio strega sarà uno di questi.
Sara. Ho ritenuto molto stimolante questa esperienza che mi ha permesso di confrontarmi con testi che probabilmente in altre occasioni non avrei letto, permettendomi di ampliare i miei orizzonti culturali: ho apprezzato molto l’opportunità che la scuola ci ha dato, soprattutto in questo periodo in cui il confronto tra noi giovani è stato limitato su molti altri aspetti.
Alice. Anche quest’anno il club dei lettori è stato molto interessante e mi sono divertita a partecipare alla giuria del Premio Strega Giovani… è sempre stato davvero curioso sentire le opinioni altrui e confrontarsi con gli altri studenti.
Elisa. Nel mio immaginario i libri sono come altoparlanti delle nostre storie, in ogni libro si nasconde qualcosa di noi: chi si ritrova in un personaggio, chi in una storia, chi anche solo in un piccolo passaggio a fine capitolo. Per questo motivo poter partecipare alla giuria del Premio Strega è stato immensamente gratificante, perché mi ha dato la possibilità di conoscere non solo le storie degli autori, o dei personaggi, ma anche dei miei compagni che ogni settimana portavano alla luce tratti a volte differenti, a volte simili dello stesso libro. Ed è stata anche liberatorio permettere di farsi ascoltare attraverso una critica o un’esaltazione di un libro che ci ha lasciato quel qualcosa in più…
Marco B. La necessità della modalità a distanza, dettata dall’emergenza sanitaria, spesso rovina i laboratori extracurriculari, eppure con la Giuria non è riuscita a mietere la vittima. Necessità fa virtù, si dice, ed è l’espressione giusta per sintetizzare il lavoro in Giuria: la necessità di incontrarsi in videoconferenza ha portato ad un cadenzamento delle riunioni e di conseguenza delle letture, aiutando non poco, attraverso il dibattito, la comprensione dei testi. Questi si sono rivelati un po’ meno corposi rispetto agli anni passati; tuttavia, il lavoro comune ci ha permesso di carpirne i segreti e l’immersione che ne è derivata non ha reso vano il tempo speso davanti ai libri in pdf.
Francesca: Di tutti i romanzi che ho letto mi ha colpito quello di Giulia Caminito.Nonostante sia ambientato nei primi anni duemila, questo romanzo è un perfetto specchio della situazione giovanile attuale: i conflitti familiari, il senso di inadeguatezza, l’incapacità di relazionarsi e stabilire legami, la costante sensazione di essere sbagliati, di non sentirsi legati a nessun luogo, nemmeno alla propria casa natale, questo è ciò che stanno passando i ragazzi di oggi. Forse, tramite questo romanzo, i genitori saranno in grado di capire almeno un po’ ciò che succede ai loro figli, perché siano così irrispettosi, sempre arrabbiati o perennemente tristi. Forse, tramite questo romanzo, ci sarà un po’ più di empatia, che permetterà lo sviluppo di una società migliore a partire dalle prossime generazioni
Marco D’A.: L’esperienza è stata meravigliosa e formativa, ho imparato ad andare oltre alla mera lettura, vagliare ciò che vi è dietro, analizzare le cause ed i motivi che hanno portato l’autore ad una scelta piuttosto che un’altra. Fondamentale anche la condivisione tra compagni, strumento formidabile sia di apprendimento che di informazione. La conclusione del progetto con la serata alla Palazzina Azzurra insieme agli autori della cinquina ha caratterizzato il massimo del percorso visto che abbiamo avuto la possibilità di conoscere le persone che hanno dato vita ai libri che nelle settimane precedenti avevamo attentamente analizzato. In conclusione, esperienze come questa segnano nel profondo e formano l’individuo, il tutto attraverso quel meraviglioso mezzo che è la lettura.
Da docente e da genitore, trovo meravigliose le parole di questi ragazzi e ragazze, segno di una gioventù colta, appassionata e capace di riflettere, cogliendo le opportunità di crescita che la scuola e gli adulti sanno e possono offrire. Sono motivo di speranza per un futuro più attento alle esigenze degli uomini e delle donne: questo il prezioso potere delle parole e della cultura.